giovedì 29 novembre 2012

Il bello di tornare single

Ok, sei single da tempo ma... don't panic! Lo dice anche Douglas Adams in Guida Galattica per autostoppisti (che vi consiglio caldamente di leggere anche se siete donne e la fantascienza per voi è la peggio cosa al mondo).
Pensa che bello: ora che sei tornata single non devi più rendere conto a nessuno di quel che fai, di dove vai, quando ci vai e perché ci vai o perché no. Puoi mangiare all'ora che vuoi, andare a dormire all'ora che vuoi e abbigliata come vuoi. Puoi girare per casa con la maschera in faccia, i bigodini in testa e la ceretta sui baffetti, tanto non c'è nessuno che possa morire d'infarto rientrando a casa prima del tempo e scoprendo che anche tu hai avuto origine dall'Homo Sapiens, cosa che purtroppo ha lasciato strascichi piuttosto dolorosi in quasi tutte noi.
Ma non si tratta solo di questo: finalmente sei tornata in campo, sei pronta per nuove esperienze, nuove avventure. Da oggi la parola d'ordine (anzi, più di una) è leggerezza, disimpegno, divertimento e stop. Per un po' di tempo nessun legame serio ma solo tanti, tanti simpatici flirt e liaison pas dangereuse.
Quindi? Quindi si esce. Qualche telefonata, un paio (non di più, sennò si fa pollaio) di amiche nella tua stessa situazione - e ce ne sono, ah, se ce ne sono! - e via, verso nuovi lidi! Che in questo caso sono il pub a pochi chilometri da casa, che "metti che mi ubriaco non voglio dover guidare troppo a lungo". 


Tassativo: non devi abbigliarti in modo da sembrare una tigre del ribaltabile, neanche se sono eoni che non vedi un organo riproduttivo maschile dal vivo! Sobrietà innanzitutto: se ce l'hai è perfetto un tubino nero - Audrey Hepburn docet - che fascia la figura senza mostrare troppo. Ovviamente se hai un fisico che ricorda un cotechino appena insaccato puoi optare per qualcosa di meno aderente ma altrettanto sobrio. Il trucco non dovrà essere appariscente ma (e qui sta il tocco di classe) le mani dovranno essere curatissime e splendenti! Sì, perché le mani parlano quasi più degli occhi e di un bel decolleté e, diciamocelo, agli uomini piace immaginarle sulla loro schiena...
Pronta? Sei emozionata, lo so. Non sai come andrà la serata e nonostante tu ti sia ripromessa di non avere aspettative, la tua mente si sta già facendo una serie infinita di film: come lo incontrerai, dove, cosa ti dirà, cosa gli dirai, come dovrai ridere alle sue battute (sperando che abbia il senso dell'umorismo), come sarà il primo bacio... Magari al vestito da sposa ci pensiamo un'altra volta, ok?
Arrivi al locale. Dove ti metti? Perfetto un tavolo che sia ben visibile dal bancone ma anche dagli altri tavoli, preferibilmente lontano dai bagni e dal gruppo che suona, nel caso ce ne fosse uno. Ovvio, sarebbe meglio optare per un locale in cui la musica sia soft e si possa parlare senza doversi sfilacciare le corde vocali, ma di solito i locali con la musica soft o sono dei privé - e al momento non mi sembra il caso - o sono aree comuni dei gerintocomi.
Perfetto, si brinda in attesa che il locale si riempia. Diciamocelo: non esci da sola da una vita e non ha la più pallida idea di come siano cambiate le abitudini dei nottambuli. Beh, esisto anche per questo, don't worry! Per un happy-hour l'orario migliore è dalle 18,30 alle 20; per un dopocena direi che sarebbe meglio uscire di casa per le 22,00. Lo so, lo so, anch'io a quell'ora sono già spalmata sul divano con il telecomando in mano, ma qui ne va della tua soddisfacente vita sessuale. O vuoi tornare vergine?
Bene. Dopo un paio d'ore e due margarita il locale si è riscaldato (o ti sei riscaldata tu?) e noti con piacere che gli uomini affascinanti non si sono estinti. Ti guardi intorno con nonchalanche, sorreggendo il tuo cocktail con la tua splendida mano fresca di manicure e finalmente, dopo aver ripassato il locale da cima a fondo (fino alle toilette) una trentina di volte lo vedi. Ti sta guardando. Sta guardando proprio te? Il dubbio è più che lecito, ma che non ti venga in mente di girarti per vedere se dietro di te è seduta Sharon Stone! Accogli quello sguardo come se fosse la cosa più naturale della terra: sei uno schianto. Pensalo anche se non ci credi e sentiti davvero così, l'importante è che ci creda lui!
Il gioco di sguardi prosegue (questa, a parer mio, è la parte più divertente, cercare di capire se davvero ci stiamo guardando e capire chi dei due, prima o poi, cederà). Ora: lui ti guarda ma appena si accorge che anche tu lo guardi si volta verso il suo amico e chiacchiera amabilmente. E' normale, è una cosa istintiva. Siamo tutti un po' vergognosi, con chi ancora non conosciamo. Tocca a te. Lo osservi per benino, pensando mentalmente "voltati, voltati, voltati, voltati" e quando lui lo fa, abbassi lo sguardo con fare pudico e ti volti sorridente verso le tue amiche. La tattica può andare avanti così per un po', ma prima o poi sarebbe utile che qualcuno facesse il primo passo, se non volete invecchiare nel frattempo. Io ti guardo, tu mi guardi, ok, abbiamo capito, ci guardiamo ed è già passata quasi un'ora dal primo sguardo.
Niente, lui non si muove. Va bene, nessuno dice che devi alzare la manina gridando "Sono qui!!!" ma una cosa la puoi fare: puoi alzarti, sistemarti il tubino con fare malizioso, e con passo felpato e naturale - per quanto possa riuscirti... a me non riesce mai! - puoi dirigerti verso la toilette. In tutto questo, senza fare numeri da circo come contorsionismi o altro, dovresti cercare di osservarlo per capire se anche lui ti osserva. Ti osserva? Bene! E' giusto che sappia cosa si perderà nel caso non si faccia avanti. Prima di entrare in toilette voltati un momento e guardalo, poi sparisci nel bagno e calma il termore delle mani. Lo so, non devi fare niente, non ti scappa la pipì, non devi rifarti il trucco, ma conta almeno fino a trenta prima di uscire e torna al tuo tavolo col passo leggiadro di prima.
Ora, i casi sono due: o lui non c'è più o è ancora dove l'hai lasciato, con lo sguardo fisso sull'icona stilizzata della donnina della toilette, in attesa di vederti uscire.
Nel primo caso le variabili sono molte: è morto strozzato dall'oliva del suo Martini; è morto scivolando dallo sgabello del bar e battendo la testa sul predellino del bancone; è morto stritolato da un boa constrictor sfuggito da un Circo ungherese di passaggio. Oppure, semplicemente, non era poi così interessato. Inutile rimuginarci sopra: abbiamo detto che gli uomini interessanti non sono estinti, no? Ebbene, morto (ehm...) un papa se ne fa un altro.
Il secondo caso è sicuramente più interessante. Sarebbe bello che capitasse come nei film, ovvero che te lo ritrovassi di fronte appena esci dal bagno, con un paio di cocktail in mano, un sorriso smagliante sul volto e un'indimenticabile frase d'approccio. Dimenticatelo, queste cose le scrivono gli sceneggiatori e nella realtà le cose sono un po' meno romantiche. L'importante è che ancora sia lì! E a quanto pare c'è e dev'essersi accorto di quanto sei interessante, perché si stacca dal suo gruppetto di amici e viene verso di te. Ora il dubbio è legittimo: controlla se dietro di te non è seduta Sharon Stone. C'è? No? Nemmeno Belen? O Martina Stella? Ok, allora viene proprio da te. Sei di nuovo in pista.

Come ai bei vecchi tempi...

C'era davvero bisogno di un nuovo Blog?
Secondo me sì e non solo per il fatto che il Blog è mio, sia chiaro.
Ce n'è bisogno perché in un momento così drammatico abbiamo troppo bisogno di ridere e sorridere
Devo però premettere una cosa importante: questo non sarà il classico blog pieno di consigli di varia natura, ma sarà un blog dissacrante, delirante, demenziale, in cui poter dire ciò che penso della vita e delle mie esperienze, condividendole con leggerezza.
Inoltre, sarò ben lieta di rispondere alle vostre lettere ma, ribadisco, in forma estermamente paradossale. Non aspettatevi che sappia svelarvi il mistero della vita o la formula dell'eterna giovinezza, perché le mie risposte saranno assolutamente non-sense.
Se non siete permalosi e avete voglia di scoprire cosa frulla nella mia mente malsana, siete i benvenuti. Cercheremo di alleggerire assieme la nostra miserrima esistenza. :)
E non è detto, comunque, che non ci scappino delle vere e proprie perle di saggezza.